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L’altra faccia dello smart-working: la nuova gestione delle risorse umane

Smart Working, cosa cambia nella gestione delle risorse umane?

Se c’è una cosa che questa pandemia ci ha insegnato, è che non solo adesso è possibile lavorare da casa, ma che è diventato un’abitudine, una normalità.

Sentiamo spesso parlare di new normal, ma quanto siamo veramente pronti a convivere con una nuova modalità di lavoro fino a poco tempo fa ritenuta un’eventualità remota?

Ci sono sempre due fazioni quando si parla di smart working: da una parte troviamo i lavoratori a favore, coloro che la ritengono una modalità “salva tempo” in grado di ottimizzare il lavoro e dedicare più tempo a se stessi.

C’è anche chi, al contrario, ha delle difficoltà a lavorare da casa.

Il lavoro da remoto, o smart working, infatti, può comportare una riduzione della produttività e un abbassamento del morale e, se non attentamente regolamentato, può portare all’inefficienza, può intaccare le relazioni e demotivare i collaboratori.

Chi si occupa delle risorse umane deve fronteggiare queste dinamiche con tempestività.

Come implementare lo smart working in maniera efficace in azienda

In un Paese come l’Italia in cui lo smart working è stato regolamentato solamente nel 2017 con il “Jobs Act dei lavoratori autonomi”, è stato difficile per molte aziende adeguarsi e adattarsi al lavoro agile.

Com’è possibile allora aiutare le aziende in questo processo?

Smart Working - Joboutique, your personal Recruiters - Agenzia di Recruting a Milano
  • Organizzare il lavoro in maniera chiara: impariamo a definire per i vari progetti obiettivi chiari, specifici e raggiungibili e a suddividere le risorse in team per evitare che troppe persone lavorino allo stesso progetto inutilmente.
  • La sfida per chi è alla guida di un team risiede nella capacità di motivare e seguire le risorse in ogni momento. Oggi è fondamentale comunicare in maniera chiara e consistente e creare un clima di empatia.
  • A differenza dell’anno scorso, in cui eravamo tutti in ufficio e potevamo comunicare facilmente e velocemente, oggi è più difficile essere allineati con il resto del team. Ecco perché diventa fondamentale condividere tutte le informazioni necessarie e farlo in maniera sicura avvalendosi delle tecnologie adatte.
  • Come ci insegna il growth hacking, non è detto che non si possano cambiare modalità e processi: se una cosa non funziona, cambiala!

Cosa comporta lo smart working per chi fa selezione e per chi cerca lavoro

Sembrerà banale, ma se un lavoratore ha la possibilità di lavorare da remoto, vuol dire che può lavorare da qualsiasi luogo d’Italia o dell’Unione Europea.

Questo comporta un bacino di selezione decisamente più ampio e il processo di recruiting a questo punto perde tutti i vincoli territoriali.

Se ieri ti limitavi a selezionare una figura solo su Milano, oggi puoi cercare in tutta Europa!

Smart Working nel mondo- Joboutique, your personal Recruiters - Agenzia di Recruting a Milano

Anche in questo caso, però, abbiamo l’altra faccia della medaglia con cui fare i conti: se i recruiter hanno un bacino di utenti più ampio, i lavoratori alla ricerca di un impiego dovranno gestire una competizione inevitabilmente più alta.

Se ieri dovevi competere con i copywriter di Milano, oggi devo competere con i copywriter d’Europa!

Siete pronti a riorganizzare il processo di recruiting e di gestione delle risorse umane?

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