Quando si tratta di selezionare nuovo personale, ogni azienda si trova davanti a una domanda cruciale: conviene avere un HR interno o affidarsi a un partner esterno specializzato nel recruiting?
Non esiste una risposta valida per tutti. La scelta dipende da variabili come il momento che l’azienda sta vivendo, le risorse disponibili, il tipo di figure da inserire, la cultura organizzativa.
Ma ci sono almeno 5 fattori chiave da considerare per fare la scelta più adatta alla propria realtà.
1. Quanto è frequente il bisogno di assumere?
Se la tua azienda ha un ricambio frequente o prevede una forte crescita nel breve-medio periodo, avere una figura HR interna può garantire maggiore continuità e presidio.
Se invece il fabbisogno di personale è variabile o stagionale, collaborare con un partner esterno consente di attivare il servizio solo quando serve, evitando costi fissi.
2. Che livello di specializzazione richiede la ricerca?
Un HR interno conosce a fondo l’organizzazione, il clima aziendale, le dinamiche tra i team. Questo consente una visione approfondita dei bisogni, anche prima che emergano formalmente.
Tuttavia, non sempre ha il tempo o le competenze per affrontare ricerche complesse o verticali. Un partner esterno, grazie all’esperienza multisettoriale e a strumenti aggiornati, può intervenire con rapidità e competenze mirate su ruoli difficili da reperire.
3. Quanto pesa la componente strategica?
Un HR interno può contribuire in modo trasversale ai processi aziendali: onboarding, formazione, sviluppo, clima. È una figura strategica, che va oltre la selezione.
Un partner esterno, se coinvolto nel modo giusto, può comunque integrarsi nel processo decisionale e diventare un alleato strategico, specialmente nelle PMI che non hanno un reparto HR strutturato
4. Quanto è importante la rapidità?
La velocità oggi è un fattore competitivo. I recruiter specializzati di un partner esterno possono avviare il processo selettivo in poche ore, grazie a database profilati, tool digitali, tecniche di sourcing avanzate.
Un HR interno, soprattutto se solo o poco supportato, potrebbe rallentare il processo per mancanza di tempo, strumenti o priorità operative.
5. L’azienda è pronta a condividere e delegare?
La vera differenza non sta tanto nella scelta tra interno o esterno ma nella capacità di costruire sinergia. Un partner esterno può diventare un’estensione dell’azienda solo se viene messo nella condizione di comprenderne valori, cultura e obiettivi.
Trasparenza, condivisione e allineamento continuo sono la base per un risultato efficace.
Esiste una scelta migliore? Sì, quella su misura
Ci sono realtà che beneficiano di un HR interno solido e strutturato, altre che trovano grande valore in una collaborazione esterna flessibile.
Spesso, la soluzione ideale è ibrida: un HR interno affiancato da un partner di fiducia per le fasi più operative o strategiche della selezione.
Scegliere bene significa anche saper prevedere le esigenze future e dotarsi di una struttura capace di crescere con l’azienda, evitando improvvisazioni o approcci “fai da te” che rischiano di rallentare il business.
In Joboutique ci occupiamo proprio di questo: integriamo i nostri servizi alle esigenze specifiche di ogni cliente, con un approccio sartoriale e consulenziale.
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